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Il Censore universale dei teatri

(Milan, 1829-1837)

RIPM Preservation Series: European and North American Music Periodicals (2014)

Editor: Unnamed

Periodicity: Weekly

Publisher: Giacinto Battaglia

Language: Italian

Continued by: Corriere dei Teatri (Milan, 1838-1840)

“In the wake of I Teatri [Milan, 1827-1831], in 1829 one of the most important publications of those years in the theatrical field came to light: Il Censore universale dei teatri (later Corriere dei teatri), directed and compiled by Luigi Prividali. Il Censore is configured from the beginning as an inexhaustible mine of information on theatrical seasons, singers, impresarios and the dynamics that govern the world of theatrical production, with the companies, the relationships between the artists and these with the patrons, and so on. Prividali, weaving a network of relationships with Italian and foreign correspondents, and making up for the shortcomings with news taken from other periodicals, manages to provide a general and, as far as possible, complete overview of theatrical activity (season by season, theater by theater, opera by opera) in Italy first of all, and in the main European venues secondly.”

Marco Capra, “La stampa ritrovata: duecento anni di periodici musicali,” in La divulgazione musicale in Italia oggi, ed. Alessandro Rigolli (Torino: EDT, 2005): 68.

“Sulla scia dei Teatri, nel 1829 vede la luce una delle più importanti pubblicazioni di quegli anni in campo teatrale: Il Censore universale dei teatri (poi Corriere dei teatri), diretto e compilato da Luigi Prividali. Il Censore si configura fin dall’inizio come una inesauribile miniera di informazioni sulle stagioni teatrali, i cantanti, gli impresari e le dinamiche che governano il mondo della produzione teatrale, con le compagnie, i rapporti tra gli artisti e di questi con la committenza, a così via. Prividali, intessendo une rete di rapporti con corrispondenti italiani ed esteri, e ovviando alle carenze con notizie attinte da altri periodici, riesce a fornire una visione generale e, per quanto possibile, completa dell’attività teatrale (stagione per stagione, teatro per teatro, opera per opera) in Italia prima di tutto, e nelle principali piazze europee in secondo luogo.”

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