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Il Figaro

(Milan, 1835-1848)

RIPM Preservation Series: European and North American Music Periodicals (2013)

Editor: Unnamed

Periodicity: Twice a Week

Publisher: Unnamed

Language: Italian

Continues: Il Barbiere di Siviglia (Milan, 1832-1834)

"But less than a year later, on May 13, 1835, the newspaper (which on January 1 changed its name to Il Figaro) opens with a dry warning: 'From now on, the theatrical news of Il Figaro will be compiled by the undersigned extensor and sole owner of this sheet, independently of any other collaborator'. What happened again? Regli, who evidently edited the Milanese theatrical criticism and coordinated the correspondence on the shows in the other cities, left Il Figaro and was setting up on his own with a new newspaper, which would see the light on July 3 of that same year: Il Pirata. The subtitle, 'Journal of literature, fine arts, crafts, fashions, theaters and variety' already moves, from the beginning, the center of gravity from theaters to literature. Battaglia, for his part, does not suffer the blow, but is not in a position to do it alone, engaged as he is in editorial enterprises, linked by many relationships to theater companies and with another periodical to direct. The first issue of 1836 opens with a small paragraph "The New Year, not by Battaglia, but by Opprandino Arrivabene"; and in the annual leave from the readers, on December 7, the newspaper declares itself 'compiled by Giacinto Battaglia and Opprandino Arrivabene.' The hard-working journalist from Mantua set the tone for Il Figaro for more than two years, until the spring of '38, even though he did not appear either in the masthead or in the footer: 'Il Figaro, - he explained to a Piedmontese correspondent, - is a light flying newspaper that does not like philological and bibliographical researches of great importance.'"

Marino Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione (Milan: Franco Angeli, 2012): 198-99.

Translation of: "Ma meno di un anno più tardi, il 13 maggio 1835, il giornale (che col 1° gennaio ha mutato testata e s'intitola «Il Figaro») se apre con un asciutto Avvertimento: «D’oggi innanzi le notizie teatrali del “Figaro” saranno compilate dal sottoscritto estensore ed unico proprietario di questo foglio, indipendentemente da qualunque altro suo collaboratore». Cos’è accaduto di nuovo? Regli, che evidentemente redigeva le critiche teatrali milanesi e coordinava la corrispondenza sugli spettacoli delle altre città, ha lasciato «Il Figaro» e si sta mettende in proprio con un nuovo giornale, che vedrà la luce il 3 luglio di quello stesso anno: «Il Pirata». Il sottotitolo, «Giornale di letteratura, belle arti, mestieri, mode, teatri e varietà» sposta già, sin dall’inizio, il centro di gravità dai teatri alla letteratura. Battaglia, dal canto suo, non accusa il colpo,1 ma non è in condizione di fare da solo, impegnato com’è in imprese editoriali, legato da molti rapporti a compagnie teatrali e con un altro periodico da dirigere. Il primo numero del 1836 si apre con un trafiletto Il Nuovo anno non die Battaglia,2 ma di Opprandino Arrivabene; e nel congedo annuo dai lettori, il 7 dicembre, il giornale si dichiara «compilato da Giacinto Battaglia ed Opprandino Arrivabene». L’operoso giornalista mantovano dà il tono a «Il Figaro» per oltre due anni, sino alla primavera del ‘38 pur senza figurare né in testata né in calce: «”Il Figaro”,– spiega a un corrispondente piemontese, – è un giornale volante leggero e cha non ama delle ricerche filologiche e bibliografiche di molta levatura».3"

1 Anzi, in un articolo del 22 luglio 1835, I piaceri del giornalismo. Lettera ad Antonio Cazzaniga, Battaglia discute amabilmente con uno scritto comparso si «Il Pirata», di cui il Cazzanigo è assiduo collaboratore. Più tardi non mancò di prodursi qualche frizione: su «Il Figaro» del 17 febbraio 1838, ad esempio, Opprandino Arrivabene definisce «Il Pirata» «giornale dalle cento polemiche».

2 In calce ai due primi numeri, Battaglia è designato come «estensore e proprietario»; dal terzo, del 9 gennaio, solo come «proprietario». Segno che la posizione di Arrivabene si è consolidata e chiarita. 

3 Arrivabene a Felice Carrone di San Tommaso, 8 dicembre 1837. B. P. T., Archivio Carrone de San Tommaso, cart. 8.

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